Pensieri minimi e massime
Emanuele Marcuccio
Questa breve raccolta di pensieri non ha, come spesso accade in opere compilative di aforismi, un intento filosofico, o sociologico o satirico. Non è un trattato organico: la sua brevità e la sua insistenza su pochi temi le danno più l’aspetto di una serie di annotazioni spontanee, del tutto casuale ed estemporanea. Il tema centrale della raccolta è però la poesia di cui l’autore cerca di definire l’essenza, indagandone, con acuto intuito e sincero trasporto, le segrete forze generatrici, le caratteristiche, lo sviluppo, le finalità, individuando nel compiersi del processo comunicativo il suo più autentico senso. Pensieri minimi e massime di Emanuele Marcuccio quindi, lungi dall’avere obiettivi trattatistici, si presenta piuttosto come opera a metà fra il manifesto della propria poetica e un diario interiore, costituendo un prezioso corollario alla sua produzione letteraria attraverso il quale è possibile entrare nell’animo e nella natura più riservata di questo scrittore emergente per conoscerne tanto gli aspetti umani quanto le motivazioni artistiche. Dalla prefazione di Luciano Domenighini Emanuele Marcuccio, poeta palermitano con alle spalle la silloge poetica Per una strada (SBC Edizioni, 2009), esordisce come acuto pensatore ed esegeta della realtà. In questa raccolta sono contenute apprezzabili considerazioni sulla vita, la morte, il dolore e il senso della felicità. Non mancano però significativi pezzi che si riferiscono direttamente al campo della letteratura, alla poesia in particolare, che da sempre è stata declamata come la forma più pura e sensibile dell’espressione umana. Dalla postfazione di Lorenzo Spurio
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